Filologo latino.
Proveniente da una famiglia equestre, si distinse per la molteplicità di
interessi culturali e la vastità della sua attività critica e
letteraria; fu maestro di Cicerone e Varrone Reatino. Nel 100 a.C. seguì
Quinto Cecilio Metello Numidico in esilio a Rodi. Scrisse un commento al
Carmen Saliare e alle leggi delle XII Tavole; curò l'edizione
delle opere di A. Metello Numidico; compì studi su Plauto; compose opere
storiche e grammaticali e orazioni per gli amici aristocratici. Nonostante la
folta produzione, ci sono pervenuti solo pochi frammenti (Lanuvio 154 a.C. -
poco dopo il 90 a.C.).